martedì 23 marzo 2010

NBDG - Resisto in un buco - (Pamphlet contro mister B.)

Perchè la reazione civile è possibile e sta già avvenendo.
Partendo da un luogo remoto e vicino insieme, un punto diffuso nell'iperspazio:
un buco nel Google!!!
Perchè si diffonda un'unica domanda a dare il tormento a chi porta la responsabilità di tutto questo:
"Rispondi alla gente che affonda e che offendi!!"



Il video è un provino dell'ultima creazione dei Donfilforti..
Segue versione finale, ci stiamo lavorando..
..ben accetti quindi commenti, critiche e consigli..

Stay tuned!

Chi mai potrà ripulire il clero? (quello alto, per carità)

Angelo Bagnasco occhieggiava da una riuscitissima foto sul giornale, livido e arcigno nel suo costume carnevalesco in cui i funerei colori del nero e del viola non lasciavano spazio al desiderio di ulteriori commenti.

Questo avveniva solo stamattina.

A margine di una cronaca dell’ennesima squallida figura di un’istituzione tra le più controverse.

“Votate per la vita” aveva detto, pressappoco.. usando qualche parola in più per la verità a rendere più tondo il biforcuto contenuto.

Il pastore col suo mantello nero e sanguigno ha venduto le pecore al lupo, demonio vestito per l’occasione di un candido vello e celestrino...

La Chiesa non merita Chi essa rappresenta..

Che schifo!!!

Votate gli ipocriti che ingrassano la “grande-pute” e ne vengono di rimando vezzeggiati con una carezza gelatinosa e infettiva, escrescenza di un potere medievale ed assoluto, politico prima che spirituale, sleale, dispotico, sessuofobo e misogino ma, si badi, non per convinzione dogmatica ma per tornaconto, per malafede.

Nessuno ha più potere di chi può condizionare la coscienza, il cieco terrore di compromettere un destino eterno ed ultraterreno.

Nessuno è peggio di chi abusa di un potere così grande e ne fa leva per condizionare altro potere che rinsaldi e rafforzi il primo, e non per la Missione della Carità della quale si fatica a scorgere le fattezze.


Come può l'istituzione umana che dovrebbe farsi braccio e mano della Carità Cristiana -ossia di Cristo- vendere l'anima per denaro (tasse, immobili, strutture sanitarie, scuole private)?

A chi, poi?

Viste le auree gesta degli amministratori correnti si può affermare che sia tutta gente che senz’altro ama il prossimo suo..

..Nella persona dell'immigrato, del lavoratore, del cittadino, del diverso..

..Diverso nel pensiero, nella cultura, nelle necessità..

La solidarietà echeggia in tutte le emanazioni di coloro che vantano la fiducia e il supporto della Croce!

Come ci si può vendere a chi professa da sempre una cultura della sopraffazione del più debole nel darwiniano conseguimento del profitto senza regole e limitazioni?

Vendersi con l'illusione di strumentalizzarli nel potere?

Perché è il potere l'obiettivo, baby.. Il potere più che il denaro.. E' sempre stato così.. Chi ha sete di denari si sporchi le mani.. chi ha il potere si accontenta in genere di sporcarsi soltanto l'anima.. E' sufficiente..

Come ci si può vendere a chi ha solleticato abilmente nelle folle cieche l'individualistico particolarismo del furbo che fotte il fesso per farne il proprio successo e la propria impunità?

Come ci si può vendere a chi tenta di spacciare tutto questo ipocritamente per amore?

E allegramente si continua tutti a baloccarci con concetti quali odio, amore, solidarietà, egoismo...

..Stentando a ricordare che amministrazione politica significa innanzi tutto rappresentazione di interessi diversi ma anche tutte le sacre regole del gioco che gestiscono e determinano quella rappresentazione e la difesa di quegli interessi.

Ma se provassimo a tenere saggiamente la spiritualità fuori dall’amministrazione?

A tenere ben separati concetti distinti quali “peccato” e “reato”?

Ad amministrare onestamente lo spirito gli uni e la res-publica gli altri?

"Onestamente" in base a cosa? Un’etica, un dogma, una convenzione?

La rivelazione della Carità com’è d’obbligo per i Bagnaschi tutti e i Ratzingeri d’importazione.

La convenzione della legge com’è d’obbligo per quegli altri.

E' proprio vero, Cristo è nei piccoli, specialmente nella Chiesa oltre che fuori di essa.

Lui non si sognerebbe mai , voglio supporre, di avere atteggiamenti cavillosi con prescrizioni e comandamenti a scopo di dominio delle coscienze, quindi di influenza politica e tornaconto economico.

Forse Lui non sarebbe così malizioso da citare chi disse che le mafie sono il limite per la legge che tende a zero del capitalismo liberista.

Ma io sono imperfetto e quella malizia ce l'ho. E abbastanza da capire che quella legge che tende a zero è insieme umana e divina.

Non pensavo che avrei mai scritto un'omelia.. Questo ha del grottesco..

Stay tuned!!!!

“MASCHERATI DALL’INCENSO E DA

UN’AMBIGUA SEMIOSCURITA’

VOCE DI CHI HA LA PATENTE DI SOLENNITA’

NON TI DICO LA GESTUALITA

E DILAPIDANDO ANCORA

UN’AUTOREVOLE SERENITA’

POLITICAMENTE VI VENDETE A QUELLI LA’

NON CAPISCO CON CHE DIGNITA’

STRUMENTO DI POTERE PRIVO

DI CONFINE SULL’UMANITA’

LA FEDE DI CHI HA L’ESCLUSIVA DELLA VERITA’

AH! MEDIEVALE AUTORITA’

CHI HA TIMORE DEL DIVINO E

PUNIZIONI NELL’ETERNITA’

PENSI CHE NON HA UNA DONNA E NON FORNICHERA’

E’ IL RICATTO DELLA FEMMINILITA’

FOSSI IN LUI AVREI TERRORE

DI CHI DICE DI RAPPRESENTARE

IL SUO PRINCIPALE

E’ TROPPO SERIO ED IMPEGNATO PER CURARSI DI CERTE STRONZATE

MA GLI ABUSI NEL SUO NOME

E LE MALIZIOSE VANITA’

NON LE AVRA’ DIMENTICATE...”

lunedì 8 febbraio 2010

..e giacchè ci si prende gusto..

Stay tuned!!!



La rivelazione

Una di quelle volte in cui mi par di sentire :"Il Re è nudo"...

E una felicità da brivido mi prende...






Stay tuned!!!!

...E giacchè uno ci prende gusto...

Stay tuned!


un maestro inconsapevole

Vorrei solo che ascoltaste a vi appassionaste se potete...

Una voce un po' diversa dal consueto.

Buona visione. Civuole poco tempo.

Stay tuned!!!

sabato 2 gennaio 2010

Il fatto numero tre


Non sono io che posso emettere sentenze su fatti che hanno implicazioni giudiziali, che vanno accertati tramite strumenti e procedimenti giuridici.
Nè altri se non l'istituzione giudiziaria presa come ente impersonale che esiste apposta per fare questo mestiere.
Tocca al cittadino, però, l'obbligo della riflessione.
Non voglio apparire facilmente affascinato da complotti romanzeschi che intrecciano trame appassionanti in una realtà poco nitida che sfuma nel verosimile di tante verità possibili.

Colleziono però nella mia mente pochi fatti.

Intorno a questi fatti vorrei come cittadino che non ci fosse il minimo dubbio, che venisse opportunamente eliminata quella pluralità di scenari verosimili per mettere in pace le fantasie e le coscienze di tutti.

Innanzi tutto mi ha stupito molto in un primo momento il fatto che l'unico testimone veramente "chiave", come si usa dire, dell'affaire Spatuzza abbia deciso di non rispondere alle domande.

Avevo in testa una visione probabilmente romenzesca del capo mafia e mi aspettavo da un cosidetto Boss come Giuseppe Graviano, non un collaboratore di giustizia peraltro, che a muso duro negasse con aria perfino un po' spaccona i fatti di cui i giudici gli avrebbero chiesto notizia e che appassionavano tutta la nazione.

Non mi aspettavo che accuse eclatanti ai vertici dell'esecutivo italiano trovassero clamorosa conferma in TV.
E in fede spero che siano tutte bubbole (una cosa è quel che spero e un'altra quel che temo).

Al contrario ero preparato a un boss che sghignazzando definisse tutta la storia un cumulo di solenni "minchiate".

Invece - fatto n.1 - una voce dalla televisione sosteneva che il regime di carcere duro aveva causato uno stato di salute precario che non permetteva al proprietario della voce di dare risposte.

E il magistrato a tagliar corto: si assicurava che il teste si avvalesse della facoltà di no rispondere.

Proprio così rispondeva la voce aggiungendo con aria di agnello che al miglioramento delle condizioni sarebbe seguita risposta agli interrogativi come era suo "dovere".

Sono rimasto stupito.

Come di fronte a un'inattesa sceneggiata anche perchè rispondere non mi risulta che fosse suo dovere se no la facoltà di non rispondere non sarebbe esistita.

Ci hanno pensato numerose voci a commento del fatto a proporre motivazioni verosimili a quanto accaduto.

Molto affascinanti quelle che spiegavano la condotta del teste come un tentativo di compromesso, di clamoroso inciucione in diretta TV.

Io nella mia puerile ingenuità avevo creduto che si attendesse un miglioramento delle condizioni di salute.. Domandandomi quali gravi disturbi avesse quell'uomo.

In realtà le condizioni a cui si accennava sarebbero state quelle del carcere duro, mi hanno spiegato i giornali.

Poteva essere quindi un tentativo di ricatto giudiziario o addirittura politico.

Pazzesco!

Ieri trovo - fatto n.2 - che in effetti la situazione carceraria di questo signore quanto meno turbolento è stata notevolmente alleviata.

Sembra proprio una risposta a quella velata richiesta, suggerirebbero le voci che si sono fatte interpreti del verosimile.

In realtà mi informo un po' e un cavillo, una ragione tecnica esiste per il provvedimento.

Io non sono un tecnico del ramo e mi faccio persuaso.

Un tarlo però ormai mi rode.

Se da un lato sono sicuro che tutta questa colorita vicenda non avrà effetti rilevanti sul processo Dell'Utri non sono affatto sicuro che un tentativo di "dialogo" non sia esistito e una partita a scacchi non si stia giocando.

Mi suggestiona l'idea che il carcere duro sia stato sempre oggetto di grande protesta tra i mafiosi in tanti modi, perfino allo stadio oltre che nel famoso "papello" di Riina.

Che la sua rimozione o il suo addolcimento fossero considerati dalla mafia come possibile merce di scambio (ma chi farebbe scambi con la mafia?).

Signori se quello che ho chiamato "dialogo" ci fosse mai stato e perfino sotto gli occhi di tutti allora sarebbe curioso scoprire cosa ci dirà o ci direbbe oggi quel teste.

Mi spiego, tuffandomi dai fatti alle ipotesi verosimili.

Se lo scambio fosse mai esistito ora il teste parlerebbe e darebbe una versione dei fatti, tutta da interpretare, più o meno favorevole agli interlocutori di quel "dialogo" a seconda del suo grado di soddisfazione.

Il che significa sicuramente un'altra cosa: se "dialogo" ci fosse mai stato vorrebbe dire che qualcuno avrebbe avuto paura delle parole di un mafioso e ragioni per intavolare quella"trattativa".

Qui mi fermo col verosimile perchè non è mio mestiere continuare: non sono un magistrato nè -ahimè- uno scrittore di romanzi.

Rimango un cittadino, un cittadino con un tarlo.

Mi domando allora se come cittadino non debba io pretendere una magistratura libera, forte e capace che mi liberi dalla pluralità delle verità probabili.

Una magistratura che possa e che abbia persino il dovere di ficcare il naso in potenziali rapporti tra poteri e criminalità per un solo motivo: tutelare chi il potere di amministrare lo esercita e chi come me questo esercizio ha concesso col voto.

Solo la più minuziosa e pignola attività investigativa può convincermi in fondo di quello che spero: che la mia nazione sia governata da gente che può - del tutto lecitamente, è ovvio - difendere gli interessi di qualunque porzione della società che legittimamente rappresenta ma che abbia una moralità specchiata di fronte alle regole, alle leggi, al mandato fiduciario che la rappresentazione comporta.

Questo tranquillizzerebbe me e tutelerebbe quella gente dal tarlo del dubbio.

E in presenza di un qualsiasi dubbio mi piace pensare che sia il mandante che il mandatario della rappresentazione politica dovrebbero pretendere chiarezza insieme.

Un amministratore onesto pretende di farsi indagare e investigare, non tenta di sottrarsi al giudizio.

E questo è il fatto n.3 che rende il mio tarlo imbarazzante.

Stay tuned!