giovedì 31 dicembre 2009

Auguri di buon anno

Vorrei augurare ogni bene a tutti coloro che avranno la ventura di passare di qua a trovare il vecchio KattiviK e le sue farneticazioni.

Sapete che sono parecchio incarognito per le indegne immoralità della nostra Italia quasi politica, quasi democratica, distrattamente decadente.

Ma vorrei avere un pensiero particolare per il popolo Iraniano che in queste ore sta vivendo una tragedia che si protrae e che non dà segnali di flessione.

I nostri affanni appaiono giochi di società di fronte alle loro tirannie politiche e religiose, al loro mondo in cui non si distinguono valori - tutti potenzialmente in malafede -, alla loro lotta, al sangue dei loro morti.

Un abbraccio pieno di speranza per la democrazia che verrà e per la lotta condotta anche solo per l'informazione e la consapevolezza va a quanti, come ad esempio fa Pary Sa su facebook, si sgolano sotto prudenti pseudonimi perchè il sangue non scorra senza testimonianza.

Un augurio di buon anno è una forma di speranza che il futuro abbia toni di miglioramento rispetto ai giorni lasciati alle spalle.

E ognuno riempie la formula dei suoi personalissimi contenuti.

Io non chiedo molto per me, proverò a tirarmi su le maniche e ad essere più produttivo e creativo affinchè quanto mi circonda sia migliore.

Porgo allora i miei auguri tutti interi a quanto in questo mondo abbia gravi ragioni di aspirare ad essere migliore.

Perchè questo mondo merita un'umanità più consapevole e responsabile.

Buon anno

Stay Tuned!

mercoledì 30 dicembre 2009

Stop-Play

-DONFILFORTI-






Stop, play e brucio i messaggi

Con te sospendo gli assaggi

La cucina elaborata e pesante mi disturba alquanto.



Ci è stato altro sudore anche per me

Immonda, hai inquinato anche il ricordo

Di ciò che non ha una superficie umida..



Stop, play e brucio i messaggi

Con te sospendo gli assaggi

La cucina elaborata e pesante mi disturba alquanto.



Pensavo inutilmente che mi amassi ciecamente

E ti ritrovavo ogni minuto più distante

Ma non trovando affatto questo piatto divertente

Qualcos’altro adesso assaggerò.



Stanco di rendere omaggi

Pronto a mollare gli ormeggi

Sto sventolando un disagio sociale

Come la mia bandiera



Schiavo, mozzo di bottega

Schivo, non prendo la piega

Di chi pontifica e dispone,

Preti, pappa, doppiopetti e troie!



Speravi ingenuamente in uno sfondo più accogliente

E sorridi rassegnato in mezzo a un vuoto disarmante

Io so che non esiste neanche un cuoco intelligente

E qualcos’altro adesso assaggerò..


Dolcissima

-DONFILFORTI-




Una canzone dolcissima per coccolarmi

Una nuova occasione per non ammazzarmi
Una pausa di un gioco che non mi diverte
Prendo certe idee per provocazioni
Mi tengo le mie emozioni
ossessioni...

Ora raccolgo una lacrima per conservarmi
Le sorrido un momento per accarezzarmi
Per non dire che ho chiuso per non fare il muso
Non abuso ancora dell'idea che è tardi
Mi sento urlare i ricordi
'Cosa perdi?'

Vera non ti penso più
La tua assenza muta mi faceva compagnia
E in fondo non combatto più
Per qualche strana follia...

Vite spese ad alimentare un'idea di dominio
Ma com'è disperato l'inconscio del predatore
Condannati a sfamarsi e scappare con tutto l'impegno
Sfugge il fine e l'ingegno di ogni particolare
Mi sposto vicino al mare
Ad ascoltare..

Una canzone dolcissima per coccolarmi
Una nuova occasione per non ammazzarmi
Per non dire che ho chiuso per non fare il muso
Non abuso ancora dell'idea che è tardi
Mi sento urlare i ricordi
'Cosa perdi?'

Vera non ti penso più
La tua assenza muta mi faceva compagnia
E in fondo non combatto più
Per qualche strana follia...


Renatino e il monsignore

Tiggì Due, l'altro ieri a pranzo.

Notiziona.

Emanuela Orlandi.

Pare che davvero l'abbia fatta rapire "Renatino" De Pedis per sollecitare il pagamento di un prestito che lo IOR avrebbe contratto con la banda della Magliana..

Notiziona: lo ha detto il più famoso pentito della banda, Maurizio Abbatino, al procuratore.

Segue gran pippotto su quant'era colpevole e quant'era efferato e quant'era criminale Renatino.

Nulla da eccepire.

Ma la notiziona è o non è che del vile denaro sarebbe passato allegramente dalla banda di malviventi all'Istituto per le Opere di Religione?...

E perchè non c'è stata altrettanta enfasi su quella porcheria?
Perchè nessuno si scandalizza?

Lo so Paul Marcinkus, il monsignor direttore, è morto anche lui e quindi non è in condizione di rigettare le accuse ammesso che qualcuno mai gliene avrebbe chiesto conto...

Ma allo IOR non saranno mica morti tuttituttitutti?

Sono sicuramente disinformato ma avrei desiderato giornalisti e magistrati tignosi che mentre cercano barbari rapitori ed assassini chiedessero conto di malaffare economico e finanziario, relazioni poco chiare tra istituzioni, provassero a spiegare a un quisque de populo come me come può succedere che la banca del Vaticano chieda un prestito ad un'organizzazione mafiosa, e come questo possa essere legale...

Spero che qualcuno mi spieghi prima o poi, o mi rassicuri: sono accuse troppo degne di un romanzo per essere vere.

Manco faccio in tempo a pensarlo e mi aiuta Libero: nuovo testimone, nuova corsa.

Il procuratore è il medesimo, l'udienza un'altra e una testimone, tal 'casco d'oro' Claudiana Bernacchia scagiona l'intera banda della Magliana da tutto l'affare Orlandi.

Meglio così, Renatino e il monsignore riposeranno in pace.

Emanuela forse no...

Stay tuned!!!

Esilio: storia breve di un eufemismo blasfemo

Devo reprimere con fatica l'ennesimo conato di vomito di fronte al rivoltante ennesimo tentativo di prendere per i fondelli questo povero paese di ignoranti e beoti quando non in malafede.

La sindachessa Letizia Moratti propone di intitolare una via o un parco di Milano a Bettino Craxi a margine dei tanti tentativi di celebrarlo come grande statista morto in esilio e alla vigilia del decennale della sua dipartita.

E chiaramente tutti a dar dell'ignorante e dell'estremista a Di Pietro che con la maggiore chiarezza che la sua natura gli consenta ha argomentato il suo dissenso.

Come se si macchiasse di vilipendio a qualche grande valore comune.

Io posso capire Stefania Craxi quando parla di "esilio": si tratta del suo babbo e l'eufemismo è perdonato.. Dopo tutto posso pure condividere il suo livore nel constatare che magari non tutti coloro che si sono macchiati dei suoi crimini sono stati perseguiti a sufficienza..

Aggiungerei che tante verginelle politiche ed economiche di oggi andrebbero analizzate forse con più zelo ed altrettanto, all'occorrenza, biasimate.

Però non posso che dichiararmi concorde, questa volta, con quel poco, conciso e chiaro che ha dichiarato Di Pietro.

Fuori da ogni eufemismo che si veste da peloso buonismo, revisionismo agiografico, garantismo che si fa voglia matta di impunità...

"Mi auguro - dice Di Pietro - che il presidente della Repubblica, se parteciperà a un ricordo su Craxi, lo ricordi per quello che è stato:

un politico,
un presidente del Consiglio,
un corrotto,
un condannato,
un latitante.

Altrimenti non racconterebbe la verità nemmeno lui".

E amen.

Non era esilio, signori... Non sono nemmeno sicuro che l'esilio esista nel nostro ordinamento (a parte la simpatica faccenda dei Savoia)...

Era la fuga di un reo dall'esecuzione di una condanna comminata perchè erano stati accertati gravi reati da lui commessi.

Punto.

Immaginate che risate l'insegna?

parco Bettino Craxi.

E poi sotto in piccolo: "Latitante".

Un grottesco ritratto di quest'italietta piccina picciò..

Stay tuned!

domenica 20 dicembre 2009

Baffo di ghisa

Baffo di ghisa va in pensione.
Un vecchio collega estremamente simpatico con le cui idee ho sempre avuto pochissimo in comune ma con cui ho sempre avuto un rapporto cordiale ed affettuoso.
Una persona che la vita ha reso accorta e diplomatica in un modo utile a portar avanti la baracca e tirare la propria carretta.
Non so se lui abbia mai saputo del curioso nomignolo che gli è stato affibbiato al lavoro, tant'è.. Buona pensione Baffo di Ghisa, ci mancherai.

Per un baffo di ghisa che va uno che torna e questa volta un pensierino un po' più serio la cosa lo merita.

Baffo-lider-MASSIMO ha parcheggiato la barca a Gallipoli per dispensare un paio di inquietanti paroline al fido Bersani.

Parlando a nuora perchè suocera intenda.

La riscossa dell'uomo della cooperazione.

Il punto è il concetto tornato di moda dell' "inciucio utile".

In sostanza in un clima di necessità invocata a gran voce di una collaborazione tra istituzioni risolviamo il problema reintroducendo la "collaborazione" tra maggioranza ed opposizione parlamentare.

Già questo merita un commento di per sè in modo da tentare di chiarire punti che nessuno si prende la briga di dispiegare ai più.

La maggioranza e l'opposizione non sono due diverse istituzioni, anzi mi spingerei a dire che in senso stretto non lo sono affatto se prese singolarmente.
Esse sono due macro-componenti del Parlamento Italiano.
Il quale complessivamente costituisce invece l'istituzione fondamentale che il nostro stato si dà per esercitare il potere legislativo.

Capisco che si fatichi molto a vedere la differenza tra la cosidetta maggioranza e il Governo (Istituzione fondamentale dello stato Italiano che esercita il potere esecutivo - notare, istituzione DIVERSA per DIVERSO potere, non è una curiosa casualità), soprattutto oggi che un bizantinismo elettorale lega l'una all'altro in un modo che da più parti si riconosce perverso.

Tuttavia io non trovo strano se maggioranza ed opposizione parlamentare continuino a, diciamo così, bisticciare vivacemente.

E' un sano confronto all'interno di un'istituzione, non tra istituzioni, una cosa prevista e auspicabile, niente di balzano.

Un concetto basilare per chi organizza sistemi complessi è quello di mettere una dose omeopatica di antagonismo tra talune parti perchè dal loro contrasto nasca il migliore compromesso per il bene del prodotto del sistema complesso in questione.
Le leggi nella fattispecie.
Il prodotto da vendere, nel caso di un'azienda... fateci caso.

Comunque tornando a bomba io sono generalmente grato quando vedo disaccordo tra maggioranza ed opposizione, se no la cosa mi puzza un po' a parte alcuni casi in cui essere d'accordo capita anche se si parte da filosofie che confliggono fortemente.

Perchè la ragione del disaccordo in parlamento è la rappresentazione di interessi e filosofie confliggenti e le rinchiudiamo là dentro apposta perchè si confrontino, anche a parolacce se è il caso (tutti molto grati se riuscissero a fare a meno delle parolacce).

Certo i rapporti tra le istituzioni, diverse istituzioni, sono oggi piuttosto tesi ma mi chiedo come si possa pensare di portare aiuto alla baracca comune con un "inciucio utile".

Il teorema suonerebbe per le menti semplici come me:
"Per favore non mi distruggere la giustizia (potere giudiziario, altra istituzione) per un paio di processucci e qualche indagine: ti aiuto io a fare un intervento chirurgico che 'cooperando' li mette a posto e poi facciamo vedere a tutti che facciamo un po' di riforme razionali e condivise per una volta senza fare danni clamorosi che poi non sappiamo come correggere".

Fuor di metafora: meglio una leggina ad personam per il prresidente del consiglio che non lo sfascio sistematico del sistema giudiziario, tanto loro son così forti che fanno quel che vogliono.

In altre Parole ancora viene fuori prepotente il problema complesso dei rapporti tra le istituzioni.

Il governo dispone di una maggiornaza supina e acritica (concorde?..eheheh) ma tanto grande da dominare in parlamento (e per star sicuri si vedono anche in questo governo questioni di fiducia ad ogni singulto), il capo del governo sembra avere una gran voglia di "spegnere" qualche processuccio che lo riguarda troppo da vicino e pensa bene di farlo usando come può i tre poteri di cui dispone: il potere esecutivo con la curiosa dote del legislativo e l'enorme potere mediatico.

Ammesso che l'analisi sia corretta - e credo che lo sia anche se volutamente semplicistica così come l'ho messa giù - trattasi di un cicciotto conflitto di interesse che avvelena un po' troppo i rapporti istituzionali.

Che fa l'opposizione parlamentare a questo punto?

Si straccerà le vesti, punterà i piedi, denuncerà il cinismo opportunistico prima che politico della parte avversa, strillerà come un'anatra in cucina che dietro il cosidetto processo breve c'è un tentativo di salvarsi pellaccia e poltrone personalissime alla faccia di istituzioni, governo e paese che vadano pure a ramengo se è necessario per le suddette pellacce....

Nossignori.. osserva pacata che il processo breve è una catastrofe e piega il collo al conflitto di interesse con un inciucio utile fregiandosi di una supposta responsabilità istituzionale da salvatori della patria.

Supposta appunto. Nel senso di sostantivo.

E chi l'ha detto che il processo breve non sia un bluff 'tanto poi il vero affare ce lo fanno fare lo stesso per paura che mettiamo in piedi sto mostro ammazzagiustizia'?

E chi l'ha detto poi che ci sia davvero bisogno di tante riforme?

Io non riformerei qualcosa prima di aver garantito che venga fatta funzionare così com'è; giusto per vedere l'effetto che fa quando funziona.

In questo paese se ci sono indagini esse vanno svolte e i gradi di giudizio sono più che sufficienti a garantire indagati e parti lese che uno straccio di verità processuale salti fuori.

Sulla carta questo vale per tutti: bene, che si metta in atto il principio e tutti tranquilli si attenda che chi di dovere faccia il suo lavoro.

Se no cosa ci tocca scrivere sui libri di storia?

Che c'erano dubbi che certa gente al governo le avesse combinate grosse ma per un inciucio utile non si potè mai accertare la verità?

Che in fondo è troppo difficile parlare di istituzioni, equilibrio e distinzione tra poteri, attenzione che chi amministra la cosa pubblica non abbia chances di approfittarne per scopi personali o di categoria?

Che allora tanto vale semplificare tutto e si fa come i bambini in cortile: chi è più forte decide a che gioco si gioca?

O meglio (è più moderno e meno primitivo) chi è più amato comanda e chi è meno amato si arrangia?

A questo punto decidiamo chi comanda con un bel televoto: lo strumento più moderno ed immediato di misura dell'amore pubblico!

Io mi prenoto per televotare una signorina con un gran fondoschiena: de gustibus!

Avrei preferito un'opposizioncina che non ceda il passo in modo così semplicistico e poco costruttivo...

Che si sforzi strenuamente di informare la gente di quanto giuste siano le motivazioni del suo bisticciare in parlamento: giusto per prendersi qualche solida responsabilità e risvegliare il giudizio critico del pubblico, così che si possano porre le basi di un esito diverso del prossimo televoto...

In parlamento puoi anche avere una maggioranza schiacciante ma non puoi fare ciò che ti pare se si seguono le regole del gioco così come son scritte, questo ovviamente vale per tutti e francamente mi fa stare tranquillo che sia così.

Ecco perchè io non sarei così ansioso di riformare - inciucio o non inciucio - ..
Non vorrei rompere il giocattolo e poi dover necessariamente stare meno tranquillo..

Bentornato Massimo..

Stay tuned!!!

Una voce

Un anno di assenza...

Un anno è un'eternità al ritmo che abbiamo oggi, e un anno di assenza da un blog ha un significato.
Un significato preciso a prescindere dal fatto che uno abbia deliberatamente voluto attribuirglielo.
Per quanto mi riguarda non so in che misura sia stata un'azione cosciente ma in fondo in fondo avevo gettato la spugna.

Uno spazio libero, almeno questa era la visione, dove scarabocchiare idee su quel che ha interesse, principalmente musica e società che poi non sono necessariamente due temi distinti.

Uno spazio volutamente disordinato, con la disciplina discreta dei tag per orientare l'ospite che era un arredamento comodo ai miei occhi per questa piccola casa.. Mi dava la confortevole sensazione di indumenti vecchi ma ben collaudati, non so se mi spiego..

A un certo punto questo contenitore si è come svuotato di motivazione.

Non che le idee abbiano scarseggiato, ma la volontà di metterle in una piazza, per quanto piccola, andava scemando.

La mia storia è fatta di un temperamento più lirico che politico e credo che questa sia stata la ragione.

Il discorso pubblico richiede poi disciplina e costanza e ritengo che una certa pigrizia abbia fatto il resto.

Oggi però mi ritrovo qui per un motivo che può sembrare altisonante ma mi piace pensare che non lo sia: coraggio.

E' questo un tempo in cui si perde il bandolo di un pensiero critico libero anche perchè evidenti interessi spingono fortemente a un impoverimento generale della discussione tra i cittadini, addirittura a prescindere dal tema.

Allora mi sono sentito un codardo a lasciare, proprio ora che sento il bisogno che quante più voci possibili esistano innanzi tutto e che si leghino in una specie di network che rappresenta nuove geometrie di dialogo.

Questa è la chiave:
dialogo;
possibilmente tra voci non unisone, ma disponibili al confronto, secondo geometrie anche complesse, non importa, tanto il nostro tempo ci fornisce pratici strumenti per realizzarle e la rete è un poderoso esempio.
Dispersivo forse, ma è il prezzo da pagare perchè sia ricco.

Allora mi sono chiesto se non avessi mai fatto la scelta sbagliata tacitando la mia voce.

Non che mi senta il portatore di indispensabili saggezze verso il nostro mondo.

Il punto è che incoraggerei qualunque voce ad arricchire le geometrie di dialogo di cui parlavo.

E di conseguenza ho sentito la mancanza della mia.

Modestamente, senza darsi arie di cui non c'è bisogno, ma ho creduto di poter tentare di dare un contributo ulteriore, riflettendo che avevo fatto la scelta giusta aprendo questo spazio e che oggi più che mai sento mio dovere arricchirlo e curarlo per aggiungere una voce in più a un coro che non deve essere mai troppo armonico e che si vuole invece addirittura monocorde.

Sento che sia giusto ogni sforzo per dare spazio ad una voce in più che arricchisca lo spettro delle frequenze che compongono la nostra piazza globale.

Per questo motivo ho rimesso la vecchia palandrana consumata e ho deciso di tornare a bighellonare, spero con più costanza e organizzazione, quale oscuro viandante di quest'epoca che appartiene a me come a tutti dando fiato ad un'altra voce.

Bentrovati allora,

e stay tuned!!!!

domenica 25 gennaio 2009

DONFILFORTI LIVE

Estratto dall'ultima session di prove dei Donfilforti....

(..uhm, il progetto si fa cicciotto..)


WHY WAS IT U
(scritta dal vostro affezionatissimo KattiviK in ossa e palandrana)





NARCISO
(sempre del vostro KattiviK.. Apollo lo perdoni..)




Buon ascolto!

Stay tuned!

DONFILFORTI LIVE

BUONGIORNO A TUTTI GLI I AMICI VIANDANTI!!!

Di seguito un brano ripescato dai Donfilforti e ripensato in chiave decisamente Bazzock :oD


Non so se è un'operazione ardita o un esperimento simpatico..
Dipende da quanto siete disposti a scherzare coi santi...

Fatemi sapere, buon ascolto e..

Stay tuned!



sabato 17 gennaio 2009

Bentornati!!!

Una boccata d'aria fresca per lo spirito con il nuovo album degli Extreme "Saudades de Rock".. ce n'era proprio bisogno..
Erano 15 anni circa che si attendeva e purtroppo non venderà quanto meriterebbe..
Peccato!
Perchè loro sono la dimostrazione che il rock non è morto.. che il funk ha ancora molto da raccontare...
..E se fosse stato possibile avrei voluto personalmente ringraziarli per un pezzo che mi ha toccato in modo particolare..

Di seguito il testo..

Stay tuned!!!


Extreme - Last Hour


As stories go,
This one's been told
Another heart broken,
Left out in the cold
With one variation,
The difference this time,
This one is mine,
Since you've been gone
You've stolen my heart
As for the rest of me
I've fallen apart
In my desperation
My only prayer
Handle with care

Cos I don't know
What to do
Wasting my time,
Wandering through
Wondering why
What's it all worth
My last hour on earth
My last hour

So in the end
You were the one
Something so right
Could never be wrong
Without hesitation
I'll tell you the truth
I'm still waiting for you

Cos I don't know
What to do
Wasting my time,
Wandering through
Wondering why
What's it all worth
My last hour on earth
My last hour

Cos I don't know
What to do
Wasting my time,
Wandering through
Wondering why
What's it all worth
It's worth everything
Yeah my everything is you
It's worth everything
Yeah my everything is you
It's worth everything
Yeah my everything