domenica 20 dicembre 2009

Una voce

Un anno di assenza...

Un anno è un'eternità al ritmo che abbiamo oggi, e un anno di assenza da un blog ha un significato.
Un significato preciso a prescindere dal fatto che uno abbia deliberatamente voluto attribuirglielo.
Per quanto mi riguarda non so in che misura sia stata un'azione cosciente ma in fondo in fondo avevo gettato la spugna.

Uno spazio libero, almeno questa era la visione, dove scarabocchiare idee su quel che ha interesse, principalmente musica e società che poi non sono necessariamente due temi distinti.

Uno spazio volutamente disordinato, con la disciplina discreta dei tag per orientare l'ospite che era un arredamento comodo ai miei occhi per questa piccola casa.. Mi dava la confortevole sensazione di indumenti vecchi ma ben collaudati, non so se mi spiego..

A un certo punto questo contenitore si è come svuotato di motivazione.

Non che le idee abbiano scarseggiato, ma la volontà di metterle in una piazza, per quanto piccola, andava scemando.

La mia storia è fatta di un temperamento più lirico che politico e credo che questa sia stata la ragione.

Il discorso pubblico richiede poi disciplina e costanza e ritengo che una certa pigrizia abbia fatto il resto.

Oggi però mi ritrovo qui per un motivo che può sembrare altisonante ma mi piace pensare che non lo sia: coraggio.

E' questo un tempo in cui si perde il bandolo di un pensiero critico libero anche perchè evidenti interessi spingono fortemente a un impoverimento generale della discussione tra i cittadini, addirittura a prescindere dal tema.

Allora mi sono sentito un codardo a lasciare, proprio ora che sento il bisogno che quante più voci possibili esistano innanzi tutto e che si leghino in una specie di network che rappresenta nuove geometrie di dialogo.

Questa è la chiave:
dialogo;
possibilmente tra voci non unisone, ma disponibili al confronto, secondo geometrie anche complesse, non importa, tanto il nostro tempo ci fornisce pratici strumenti per realizzarle e la rete è un poderoso esempio.
Dispersivo forse, ma è il prezzo da pagare perchè sia ricco.

Allora mi sono chiesto se non avessi mai fatto la scelta sbagliata tacitando la mia voce.

Non che mi senta il portatore di indispensabili saggezze verso il nostro mondo.

Il punto è che incoraggerei qualunque voce ad arricchire le geometrie di dialogo di cui parlavo.

E di conseguenza ho sentito la mancanza della mia.

Modestamente, senza darsi arie di cui non c'è bisogno, ma ho creduto di poter tentare di dare un contributo ulteriore, riflettendo che avevo fatto la scelta giusta aprendo questo spazio e che oggi più che mai sento mio dovere arricchirlo e curarlo per aggiungere una voce in più a un coro che non deve essere mai troppo armonico e che si vuole invece addirittura monocorde.

Sento che sia giusto ogni sforzo per dare spazio ad una voce in più che arricchisca lo spettro delle frequenze che compongono la nostra piazza globale.

Per questo motivo ho rimesso la vecchia palandrana consumata e ho deciso di tornare a bighellonare, spero con più costanza e organizzazione, quale oscuro viandante di quest'epoca che appartiene a me come a tutti dando fiato ad un'altra voce.

Bentrovati allora,

e stay tuned!!!!

1 commento:

CogitoergoVomito ha detto...

Bentornato!!!
Non è mai troppo tardi per tornare, caro Kattivik!
Il tuo link è sempre stato lì, in quest'anno sul mio blog, finalmente ora vedo riaggiornato il feed rss. :)
Hai ragione, mai come in questo momento è importante avere una VOCE. Non lasciamoci calpestare, e cerchiamo di imporre le nostre idee democraticamente.

A presto CeV